giovedì 12 luglio 2007

Alzheimer la malattia che ti rende un fantasma

I malati di Alzheimer scompaiono dalla vita dei loro cari e dal mondo


Parlano con la TV.
Non riconoscono i propri cari.
Non dormono mai.
Divorano tutto quello che trovano.
Camminano, camminano, camminano.
Gli occhi a volte sembrano spenti a volte, invece sembrano quelli vivi di una volta.
Non vogliono vedere nessuno.
Nessuno deve toccare le loro cose.
Sono i malati di Alzheimer.

L'Alzheimer a casa mia

Gli inizi della malattia

L'esperienza di avere in famiglia un malato di Alzheimer è devastante.
La progressione della malatiia è costante e non lascia scampo alcuno.

All'inizio manco ti accorgi che c'è qualcosa che non va in tuo familiare. Lo vedi a volte assente, noti che ti ripete incessantemente sempre le stesse cose.
Non gli dai importanza, pensi che sia la distrazione, la vecchiaia incipiente e non la malattia.

Poi i segnali si fanno più importanti. Noti che non sanno dirti qual è il giorno della settimana, dimenticano cose importanti come il gas acceso o dimenticano gesti e cose che hanno sempre fatto come cucinare o fare il caffè.

Ti allarmi e cominci il giro dei medici e ti accorgi che non c'è rimedio alcuno se non quello di cercare di ritardare la malattia.


Il seguito è veramente qualcosa di indescrivibile. 


Il malato di Alzheimer non sa dove si trova, non ti riconosce più o ti confonde con altre persone o familiari.

Li vedi paralare alla tv, imbronciarsi all'improvviso, dire parolacce che mai gli avevi sentito profferire.

Le cose cambiano da caso a caso. Mia madre cominciò a non voler vedere in casa figure maschili per cui anche per me era difficile farle visite.

I ricordi di queste persone svaniscono. A un certo punto mia madre ricordava solo pezzi di preghiere e qualche strofa di cnzoni. Non riconosceva più nessuno.

Poi anche quelle poche parole  o balzi di presenza finiscono.


La fine della malattia


Davanti a te un vegetale che non parla, che nemmeno sa dirti se sta bene, se ha un dolore. I malati di Alzheimer li vedi piangere e cerchi di comprendere come con un neonato cosa sentono. Se è la testa, o un mal di denti o un urto accidentale di cui non ti sei accorto.

Come un neonato deve essere accudito un malato di Alzheimer,  Lo devi lavare, lo devi vestire, gli devi dar da mangiare.

Devi essere vicino a un malato di Alzheimer ogni minuto della giornata perché possono farsi del male e in qualche caso purtroppo possono farlo a chi gli sta vicino.

E' dura assistere a un malato di tal genere, ma è ancor più devastante pensare che quella persona che manco riconosci più è tua madre, tuo padre o un fratello.

Dei malati di Alzheimer ti resta il ricordo degli occhi, spenti, senza vita come se un dissennatore li avesse invaso la mente. Gli occhi di mia madre.

1 commenti:

Peppino ha detto...

E'strano che questa mattina mi sia collegato. Ma è ancora più strano che sia finito in questo blog domandandomi: "chissa con quale post ha iniziato a scrivere..."
Infine è stranissimo che la nostra partenza sia identica: "L'ALZEHIMER".

Purtroppo questa malattia ha colpito un mio caro e lentamente lo sta spegnendo. Speriamo che le nostre energia siano sufficienti per sorreggerlo in ogni momento della vita che gli resta da vivere.